Raid Usa-GB contro Houthi in Yemen

Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno eseguito operazioni offensive contro obiettivi Houthi nello Yemen, coinvolgendo piattaforme aeree e navali, inclusi velivoli F/A-18, mirando a oltre 30 obiettivi in almeno 10 posizioni, secondo quanto dichiarato da fonti ufficiali.

velivoli F/A-18 utilizzati per i bombardamenti

Il Ministro Tajani

“Serve un cessate il fuoco di due mesi e il rilascio degli ostaggi”

Attualmente, sono in atto incursioni congiunte statunitensi-britanniche sulla città yemenita di Sana’a, come riportato da Al Jazeera, che si basa su informazioni provenienti da fonti vicine agli Houthi.

Le autorità statunitensi hanno dichiarato di aver preso di mira oggi sei missili da crociera antinave dei ribelli Houthi nello Yemen, sottolineando che il gruppo era preparato a lanciarli contro imbarcazioni nel Mar Rosso. L’annuncio proviene dal Centcom, il Comando Centrale degli Stati Uniti, che ha pubblicato un comunicato su “X”. “Il 3 febbraio, intorno alle 19:20 ora di Sanaa, le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti hanno effettuato azioni di autodifesa contro sei missili da crociera antinave degli Houthi pronti per essere lanciati contro navi nel Mar Rosso”, ha riportato il Centcom.

bombardamento anglo-statunitense contro la capitale #Sanaa

Hamas: ‘Raid Usa su Iraq e Siria sono benzina sul fuoco’

Gli Stati Uniti avevano annunciato un attacco su vasta scala e su più fronti contro gruppi affiliati all’Iran, mantenendo la loro promessa non solo con colpi in Iraq e in Siria, ma anche intensificando l’offensiva contro i ribelli Houthi al largo dello Yemen.

Per Joe Biden, questa rappresenta “solo l’inizio” della risposta americana agli attacchi contro le sue truppe nella regione e all’uccisione di tre di loro in Giordania. Tuttavia, il rischio di un’escalation e di un allargamento del conflitto è particolarmente elevato. La Russia ha richiesto e ottenuto una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per lunedì per discutere gli attacchi americani.

Approfondimento di Dario Fabbri sulla questione.

‘Washington ha la piena responsabilità delle conseguenze’

Il gruppo militante palestinese Hamas ha condannato gli attacchi americani in Iraq e Siria, sostenendo che Washington ha acuito le tensioni nel Medio Oriente, utilizzando l’espressione “benzina sul fuoco in medio oriente”.

In risposta gli Stati Uniti, “hanno la piena responsabilità delle ripercussioni di questo attacco aggressivo contro Iraq e Siria”, ha affermato il gruppo in un comunicato.

“Coloro che gettano benzina sul fuoco, vi assicuriamo che la regione non troverà stabilità, né pace finché l’aggressione sionista (israeliana), i crimini genocidi e la pulizia etnica del popolo palestinese nella Striscia di Gaza non cesseranno”.

Gruppo “hamas”

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